4 PSK e QPSK sono la stessa cosa?

4 PSK e QPSK sono la stessa cosa?

Oggi voglio spiegarti in modo diretto se 4 PSK e QPSK sono davvero la stessa cosa o se c’è qualche differenza da sapere. Quando ti trovi davanti a questi nomi, magari ti chiedi se stanno parlando di due cose diverse o solo di due modi per dire la stessa cosa. E la verità è che entrambi si riferiscono allo stesso concetto, ma con un piccolo dettaglio nel modo in cui vengono chiamati.

4 PSK significa letteralmente “Phase Shift Keying a 4 fasi”, cioè una modulazione digitale che utilizza quattro differenti angoli di fase per rappresentare i dati binari. Ogni simbolo rappresenta due bit. Quindi, se stai trasmettendo dati digitali, ogni simbolo che invii contiene due bit d’informazione, e questo è esattamente ciò che fa anche QPSK.

QPSK, invece, è l’acronimo di “Quadrature Phase Shift Keying”, e se ti soffermi un attimo sul termine “quadrature”, capisci subito che stiamo parlando di quattro posizioni di fase. Anche qui, si usano quattro angoli per trasmettere due bit per simbolo.

Per farti visualizzare meglio tutto questo, guarda questa semplice tabella:

Nome Significato Bit per simbolo Fasi utilizzate
4 PSK Modulazione a 4 fasi 2 0°, 90°, 180°, 270°
QPSK Quadrature Phase Shift Keying 2 0°, 90°, 180°, 270°

Come vedi, in pratica sono la stessa cosa. L’unica differenza è nel nome. 4 PSK è una definizione più generica, usata per indicare la modulazione PSK con quattro fasi, mentre QPSK è il nome specifico più comune nel mondo delle telecomunicazioni.

Ora, è importante sapere che questa modulazione viene usata tantissimo, per esempio nei sistemi LTE, nel WiFi, nel DVB e in tante altre tecnologie di trasmissione. Infatti, come abbiamo già visto parlando delle modulazioni digitali nei giorni scorsi, QPSK è una delle più stabili quando si tratta di mantenere una buona qualità anche in presenza di rumore, ed è spesso il punto di partenza prima di passare a modulazioni più complesse come 16 QAM o 64 QAM.

Quindi, se ti trovi davanti a 4 PSK o QPSK, puoi considerarle equivalenti. Cambia solo come lo leggi o dove lo trovi scritto, ma alla fine si comportano allo stesso modo, trasmettono gli stessi dati e usano la stessa logica. È come se qualcuno dicesse “auto” o “macchina”: stanno parlando della stessa cosa, solo con parole diverse.