La Near Field Communication (NFC) funziona secondo il principio dell’induzione elettromagnetica, secondo cui i dispositivi dotati di tecnologia NFC possono stabilire una comunicazione avvicinandoli, in genere entro pochi centimetri. Il principio alla base dell’NFC prevede due componenti: un dispositivo iniziatore che genera un campo a radiofrequenza (RF) e un dispositivo target che risponde a questo campo. Questa interazione consente il trasferimento dei dati e la comunicazione tra dispositivi abilitati NFC, come smartphone, tablet e tag NFC.
Il meccanismo di funzionamento dell’NFC prevede modalità operative passive e attive. In modalità passiva, un dispositivo genera un campo RF, fungendo da iniziatore, mentre l’altro dispositivo, fungendo da target, risponde a questo campo per stabilire la comunicazione. In modalità attiva, entrambi i dispositivi possono generare e ricevere segnali RF, consentendo la comunicazione bidirezionale. NFC opera nella gamma ad alta frequenza (HF) di 16 MHz e supporta velocità di trasferimento dati adatte per applicazioni quali pagamenti senza contatto, biglietteria e scambio di informazioni.
L’NFC funziona utilizzando l’induzione elettromagnetica per consentire la comunicazione tra i dispositivi quando vengono avvicinati. Quando un dispositivo abilitato NFC, come uno smartphone, viene posizionato vicino a un tag NFC o a un altro dispositivo NFC, il dispositivo iniziatore genera un campo magnetico che induce una corrente nel dispositivo o tag di destinazione. Questa corrente consente lo scambio di informazioni, come il trasferimento di dati, l’autenticazione o l’avvio di azioni come transazioni di pagamento o l’accoppiamento di dispositivi Bluetooth. La tecnologia NFC richiede che i dispositivi si trovino a una distanza ravvicinata per garantire una comunicazione sicura e affidabile, in genere entro pochi centimetri.
Un sensore NFC viene utilizzato per varie applicazioni che richiedono interazione basata sulla prossimità e scambio di dati. I sensori NFC sono incorporati in dispositivi o tag e possono rilevare e rispondere alla presenza di dispositivi abilitati NFC nelle vicinanze. Facilitano transazioni sicure, controllo degli accessi, recupero di informazioni e accoppiamento dei dispositivi senza contatto fisico o necessità di immissione manuale dei dati. I sensori NFC sono ampiamente utilizzati nei sistemi di pagamento mobile, nei sistemi di controllo degli accessi, nella pubblicità interattiva e nei dispositivi intelligenti per migliorare la comodità e la connettività dell’utente.
La fisica alla base dell’NFC coinvolge i principi dell’induzione elettromagnetica e della comunicazione a radiofrequenza (RF). Quando un dispositivo abilitato NFC genera un campo RF, induce una corrente alternata nei tag o nei dispositivi NFC vicini attraverso la mutua induttanza. Questa corrente consente lo scambio di dati e la comunicazione tra dispositivi, abilitando funzionalità come il trasferimento dei dati, l’autenticazione e l’interazione. La portata effettiva dell’NFC è limitata a pochi centimetri a causa della natura dei campi elettromagnetici e garantisce una comunicazione sicura richiedendo una stretta vicinanza tra i dispositivi per il successo dello scambio di dati.